Un viaggio iconografico e scientifico tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare la storia delle loro trasformazioni. E’ questo il cuore del progetto L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica, prodotto dal Forte di Bard, che si traduce in un approfondito lavoro di studio attorno al Monte Rosa, al Cervino, al Gran Paradiso e al Monte Bianco. Il progetto si sviluppa nell’arco di quattro anni, uno per ciascuna realtà fisica e culturale connotativa della piccola regione alpina. Coinvolti nella realizzazione numerosi enti ed istituzioni. Prima tappa di questo tour sarà il massiccio del Monte Rosa. Nel 2021 sarà la volta del Cervino, nel 2022 toccherà al Gran Paradiso per concludere nel 2023, con il Monte Bianco.
Per la mostra Il Monte Rosa: ricerca fotografica e scientifica, che sarà aperta al pubblico nelle sale delle Cannoniere dal 1° agosto 2020 al 6 gennaio 2021, il Forte di Bard si è affidato per la cura degli aspetti fotografici a Enrico Peyrot, fotografo e ricercatore storico-fotografico e, per la cura degli aspetti scientifici, a Michele Freppaz, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. L’apporto dei contenuti scientifici è stato condotto in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, la Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, la Fondazione Montagna Sicura, l’Arpa Valle d’Aosta, l’Archivio Scientifico e Tecnologico Università Torino (Astut), il Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare, il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino e con il professor Marco Giardino, segretario generale del Comitato Glaciologico Italiano e il professor Piergiorgio Montarolo, direttore dell’Istituto Scientifico Angelo Mosso.
La mostra Il Monte Rosa: ricerca fotografica e scientifica, che gode del patrocinio della FAO-Mountain Partnership, presenta 100 opere fotografiche connotative di documentazioni scientifiche e/o artistiche. Un dialogo iconografico nel sedimento della cultura fotografica alpina, carico di suggestioni tra passato e presente. L’identità glaciale del Monte Rosa viene presentata attraverso un corpus di fotografie inedite che raffigurano ambienti naturali e antropizzati, contesti e sodalizi storico-culturali, imprese scientifiche.
Il progetto si avvale di opere di autorevoli autori e selezionate fotografie realizzate nel corso degli ultimi 150 anni e attualmente collezionate presso Enti pubblici, Università, Centri di ricerca, Associazioni, Fondazioni e privati. L’esposizione offre l’opportunità di apprezzare la qualità materico-fotografica delle stampe sia storiche che contemporanee, frutto di specifiche procedure, strumentazioni e materiali messi in opera – in ripresa – nelle alte valli che nascono dal Monte Rosa.
I ghiacciai rispondono in modo diretto e rapido al cambiamento climatico modificando la propria massa e le proprie caratteristiche morfologiche e dinamiche: progressivo arretramento delle fronti glaciali, incremento delle zone crepacciate, formazione di depressioni e di laghi sulla superficie, aumento dell’instabilità di seracchi pensili. Dal termine della Piccola Età Glaciale (fase di espansione dei ghiacciai Alpini protrattasi dal 1300 al 1850 circa), la superficie dei ghiacciai dell’arco alpino si è ridotta di circa 2/3. In 30 anni (dagli anni ’80 ad oggi) la superficie dei ghiacciai italiani si è ridotta del 40%, mentre il numero dei ghiacciai è aumentato a causa dell’intensa frammentazione dei ghiacciai più grandi che riducendosi si dividono in singoli ghiacciai più piccoli. Monitorare le variazioni glaciali, consente da un lato di documentare l’impatto dei cambiamenti climatici e dall’altro di valutarne gli effetti sul territorio, con particolare attenzione agli elementi di fragilità che contraddistinguono le aree montane.
Le sezioni della mostra
. Angelo Mosso: lo studioso della fisiologia umana a grandi altezze
. Umberto Monterin: il glaciologo e climatologo, figlio del Monte Rosa
. Il Monte Rosa: un laboratorio per la ricerca glaciologica contemporanea
. Ghiacciai, sentinelle del clima
. Enit, Aosta, 1932. La “Prima mostra di Arte fotografica del paesaggio e dei monumenti di Aosta e Provincia”
. Stereofotografie tra fine Ottocento e primo Novecento
. Gressoney-Saint-Jean, quattro generazioni di fotografi
. Tredici variazioni del Rosa
. Il Trofeo Mezzalama
Un progetto
Forte di Bard
In collaborazione con
Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università di Torino (Disafa)
Centro Interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare dell’Università di Torino
Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino
Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino (Astut)
Comitato Glaciologico Italiano
Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani
Fondazione Montagna Sicura
Arpa Valle d’Aosta
Centro Addestramento Alpino
Patrocinio
Mountain Partnership
Con il sostegno di
Comune di Alagna-Valsesia
Comune di Ayas
Comune di Brusson
Comune di Gressoney-La-Trinité
Comune di Gressoney-Saint-Jean
Partner
Davide Camisasca Photographer
Sponsor
Cervino Ski Paradise
CVA Energie
Montura
SkywayMonte Bianco
STAEDTLER®
Visit Monterosa
Radio ufficiale
Radio Monte Carlo si conferma radio ufficiale del Forte di Bard
Informazioni
Associazione Forte di Bard
Bard. Aosta
T. + 39 0125 833811
info@fortedibard.it – fortedibard.it
Tariffe
Intero: 8,00 € – Ridotto (6-18 anni e over 65): 7,00 € – Scuole: 5,00 €
Orari
Feriali: 10.00-18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
Lunedì chiuso
Aperture straordinarie:
lunedì 10 e lunedì 17 agosto 10.00-18.00