1913-2023: a 110 anni dalla mostra di pittura futurista organizzata da Lacerba e da Ferrante Gonnelli nel novembre del 1913, la Libreria Antiquaria Gonnelli, martedì 7 novembre 2023 alle 18, organizza una serata futurista con un programma dinamico di eventi, interventi, letture, declamazioni e musica dal vivo all’insegna del dinamismo e del “tutto è teatrale quando ha valore”.
Si tratta di uno spettacolo vero e proprio, dove lo spettatore assisterà alla rievocazione di eventi salienti presentati con musica e performance teatrale grazie al contributo di:
•Luca Scarlini
Contro la morale sessuale
Presentazione del libro di Italo Tavolato “contro la morale sessuale”, pubblicato da Ferrante Gonnelli nel 1913 e ripubblicato nel 2023 dalla stessa Libreria Antiquaria Gonnelli con una prefazione a cura dello stesso Luca Scarlini.
•Emanuele Bardazzi
Esposizione di Pittura Futurista
L’Esposizione di pittura futurista del novembre 1913 nei locali della “Galleria Gonnelli” di via Cavour 48 (accanto alla Libreria Ferrante Gonnelli in via Cavour 50).
•Roberto Maini
“Fantasia su un quadro d’Ardengo Soffici” nei Canti Orfici
Dino Campana e la visita all’esposizione di pittura futurista.
•Gloria Manghetti
La grande serata futurista al Teatro Verdi
Resoconto sintetico (fisico e spirituale) della Grande Serata Futurista del 12 dicembre.
•Gregorio Nardi
l’arte dei rumori e i musicisti futuristi
Il Manifesto di Francesco Balilla Pratella e gli interventi pianistici alle serate futuriste eseguiti da Gregorio Nardi.
•Eleonora Negri
Le serate futuriste da Gonnelli
Testimonianze di un fermento culturale attraverso l’incontro di parole, pensieri, musica e letteratura nei locali della Libreria Gonnelli.
Conduce Davide Lora accompagnato da Gregorio Nardi al Pianoforte.
Segue cocktail con aperitivi, tartine e tramezzini d’ispirazione futurista.
La serata ha il patrocinio di Fondazione Primo Conti.
Per Informazioni:
Biglietto d’ingresso 15 euro (10 per studenti)
Libreria Antiquaria Gonnelli – Casa d’Aste
Via Fra’ Giovanni Angelico 49 – 50121 Firenze
www.gonnelli.it
NOTE STORICHE
Il 1913 fu una grande annata per Firenze e per quel movimento di giovani artisti che, mossi dall’impeto della provocazione e dal desiderio di rinnovamento dettero vita a quello straordinario movimento artistico e culturale che attraverso il proprio manifesto programmatico ha influenzato letteratura, poesia, pittura, scultura, architettura, musica: il Futurismo.
Nel luglio di quell’anno Ferrante Gonnelli, amico, sostenitore ed editore dei futuristi pubblica un libretto di 24 pagine con un titolo che già di per sé rappresenta una provocazione non solo nei contenuti, ma anche nell’impostazione tipografica voluta da Ardengo Soffici: si tratta del celebre CONTRO LA MORALE SESSUALE del cosiddetto “immoralista” Italo Tavolato.
Lo scalpore che suscitò questo opuscolo fu enorme, tanto che l’autore fu processato e poi assolto grazie all’intervento e alle arringhe dei numerosi avvocati di F.T. Marinetti.
Nel novembre del ’13 sempre grazie all’iniziativa di Ferrante Gonnelli e degli amici de Lacerba, fu organizzata la prima mostra di pittura futurista in un locale in via Cavour attiguo alla libreria. Balla, Boccioni, Carrà, Russolo, Severini e Soffici che rappresentavano l’avanguardia dell’arte italiana dei primi decenni del secolo esposero le loro opere in quella storica mostra che Primo Conti rievoca con queste parole:
“Lasci dire alla gente – mi urlava [Alberto Viviani] – e corri a vederla!” Ci capitai riluttante, in un pomeriggio piovoso nell’inverno del 1913, e non mi fu facile entrare per la gran folla che dall’ingresso straripava sul marciapiede.
Ma l’evento spettacolare che più suscitò clamore, scandalo, stupore e meraviglia fu la Grande Serata Futurista che si tenne il 12 dicembre al Teatro Verdi.
Sul palco, improvvisati attori, si presentarono F.T. Marinetti, A. Soffici, G. Papini, C. Carrà, F. Cangiullo, U. Boccioni, I. Tavolato, F. Scarpelli. Momento clou della serata fu sicuramente il discorso di Papini, Contro Firenze, che rivolse un attacco al vetriolo alla propria città, passatista per antonomasia e ormai “tomba verminosa dell’arte”. La reazione del pubblico, giunto numeroso, fu travolgente e incontrollabile, una sorta di emozione collettiva liberatoria, che vide l’azione spostarsi dal palcoscenico alla platea.
Si concludeva così quell’incredibile anno, aprendo inevitabilmente per gli anni a seguire una stagione lunga e contraddittoria che sotto il movimento futurista avrebbe segnato la vita di incredibili artisti che con il loro lascito affidarono ai posteri l’onore di rievocarne lo spirito ed in qual modo il testimone delle loro azioni.