Sarà inaugurata il prossimo mercoledì 18 maggio alle ore 18:00 presso la nuova sede della Libreria Antiquaria Gonnelli di Firenze la Mostra dal titolo “Dalla Street Art e dalla Luxury Art al Salotto: l’inaccessibile diventa domestico”, che vedrà l’esposizione di una scelta di opere tratte dal catalogo della prossima Asta Gonnelli dedicata alla Grafica, in programma dall’8 al 10 giugno.
Questa sezione di Arte Contemporanea, che andrà all’incanto il giorno venerdì 10 giugno, vede come protagoniste due tipologie di opere, la Street Art e la Luxury Art, entrambe accomunate da un doppio fattore: la denuncia e l’inaccessibilità.
La denuncia per gli street artists sta nel sottolineare le crisi umanitarie, consumistiche, ecologiche e di valori che permeano le nostre vite attraverso opere che si presentano inaccessibili perché l’ambiente in cui nascono è tutt’altro che casalingo.
Per la luxury art, invece, si denuncia l’inaccessibilità economica delle forme espressive utopisticamente democratiche, arrivando all’affermazione estrema che ogni tanto si legge sui muri di qualche casa o istituzione: “L’arte è una puttana, costa”.
L’esposizione vede la presenza di street artists di calibro mondiale, quali Banksy, o nazionale, come Blub. Abituati a osservare i loro stencil o murales per le vie delle maggiori città italiane e conseguentemente a vivere le indignazioni dell’opinione pubblica per l’eterna domanda: “è arte o imbratto?”, la nostra giornata è accompagnata da queste opere urbane.
Allo stesso tempo, l’intoccabile luxury art a cui ci avviciniamo solo nei musei, diventa abbordabile grazie a tirature autorizzate o non di opere che sono diventate icone in tutto il mondo.
Un baloon di Jeff Koons, allora, non trova più spazio solo nel cortile di Palazzo Strozzi, ma anche nella nostra libreria o sul nostro comodino; un bambino migrante di Banksy non sarà più solo a Campo San Pantalon a Venezia, ma anche a fianco del quotidiano, la cui lettura ogni giorno ci ricorda in quale crisi umanitaria cronica viviamo; la Love Sculpture di Robert Indiana non sarà più solo tra la 6th Avenue e la W 55th Street di New York, ma anche a fianco della fotografia dei nostri genitori; il Galileo di Blub, con una maschera da sub perché “se le condizioni sociali degli ultimi tempi ci fanno sentire con l’acqua alla gola, beh, allora mettiamoci tutti una maschera e affrontiamo la realtà”, non è solo in Via Pietrapiana a Firenze, ma anche appeso in cucina, a fianco della bacheca in cui scriviamo ciò che dobbiamo acquistare appena riusciamo ad andare al supermercato.
Elenco opere in Mostra:
– Banksy, Road sign, cartello stradale.
– Banksy, Wrong war, dipinto.
– [da] Banksy, Rocket, serigrafia.
– The Real Not Banksy, Is it possible to milk a dead rat?, serigrafia.
– [tiratura non autorizzata] Banksy, Helicopter, serigrafia.
– An unauthorized exhibition. Banksy: genius or vandal?, manifesto.
– Banksy, Balloon Girl, Dismaland gadget.
– Banksy, Rude cooper, Dismaland gadget.
– Banksy, The flower thrower, Dismaland gadget.
– Banksy, Dismal dollar with the balloon girl, Dismaland gadget.
– Lazarides Steve, Brandalism, offset.
– Cooper Martha, Listen to the sounds of people’s disco, serigrafia.
– Blub, Galileo, offset.
– Blub, Fanciulla di Petrus Christus.
– Editions Studio [tiratura non autorizzata da Jeff Koons], Baloon Rabbit (Magenta), multiplo.
– Editions Studio [tiratura non autorizzata da Jeff Koons], Baloon Rabbit (Gold), multiplo.
– Editions Studio [tiratura non autorizzata da Robert Indiana], Love Blue, multiplo.
– Indiana Robert, Fall-Love. Exclusive edition for galerie-f, multiplo.
– Indiana Robert, Winter-Love. Exclusive edition for galerie-f, multiplo.
– Indiana Robert, Spring-Love. Exclusive edition for galerie-f, multiplo.
– Indiana Robert, Summer-Love. Exclusive edition for galerie-f, multiplo.
– Indiana Robert, Liebe Love. Exclusive edition for galerie-f, multiplo.
– Indiana Robert, Love, manifesto.
– Indiana Robert, Love, manifesto.
– Kash Art by Kastellan, Homage to Robert Indiana, 3 dollari serigrafati.
Legenda:
. The Real Not Banksy: è un’artista riconosciuta ufficialmente da Banksy, le fonti più attendibili la identificano con una ragazza tra i 16 e i 20 anni di Bristol. Questa incisione è accompagnata dal certificato di autenticità e dal Pest Control.
. I gadget di Dismaland vengono venduti con i corrispettivi ticket d’ingresso di chi ha partecipato alla mostra-performance, con lo scopo di garantirne la provenienza.
. Le tirature non autorizzate sono delle opere tirate da gallerie d’arte sulla base delle corrispettive opere milionarie e iconiche di artisti di fama mondiale.
. [da] Banksy o altri artisti consiste nel rifacimento di una sua opera, dando la possibilità di avere un’opera il cui corrispettivo museale ha un valore di migliaia o milioni di euro.
. Steve Lazarides era il fotografo ufficiale di Banksy, grazie ai reportage del quale l’artista è stato conosciuto a livello mondiale.
DISMALAND
Dismaland è stato un evento-performance-mostra ideato da Banksy e che ha avuto luogo sulla spiaggia abbandonata di Tropicana, nel Somerset, vicino a Bristol, dal 22 agosto al 27 settembre 2015; al progetto hanno partecipato molti artisti di fama mondiale, tra cui Damien Hirst.
Il nome è un chiaro riferimento antitetico a Disneyland; l’Amusement Park, ovvero il parco divertimenti più amato del mondo è in forte contrasto con il Bemusement Park, ovvero il parco che disorienta. Il riferimento diretto a Disneyland non è casuale: emblema planetario di una egemonia culturale che ci alleva fin da piccoli confezionando per noi sogni e rassicurazioni che ci accompagnano più o meno inconsapevolmente per tutto il corso della nostra vita, nelle scelte politiche e nei consumi. Ma Dismaland non è stata solo una banale versione horror di Disneyland; è stata una denuncia profonda e falsamente effimera, che ha avuto sì una breve durata, ma ha scosso l’opinione pubblica per un periodo di tempo decisamente maggiore. Tutto quello che rimane di quell’esperienza sono alcuni gadget, come quelli che proponiamo, accompagnati dai ticket di chi ha partecipato all’evento stesso; il più ricercato rimane il palloncino nero con la scritta “I am an imbecile”, che poteva essere acquistato solo in pochi momenti della giornata. L’esperienza, volutamente disagevole, inizia proprio con la prenotazione dei ticket online, che a causa dei continui blocchi del sito risulta decisamente difficile.
Il personale che lavora a Dismaland, poi, è volutamente scontroso e indifferente; questa è la prima importante denuncia, che riporta ai racconti di alcuni dipendenti del Disneyworld di Orlando o di Disneyland Paris, passibili di licenziamento immediato per un mancato sorriso al pubblico della giornata: il concentrato di buonumore e spensieratezza del mondo delle favole non ha spazio per l’inquinamento dato dalle vere emozioni che ognuno di noi umanamente prova nel corso della giornata.
Le installazioni si riferiscono a fatti di cronaca più o meno recenti. La meravigliosa, classica, luminosa e fiabesca giostra dei cavalli vede come protagonista un uomo che ne ha appena macellato uno e siede su alcune box di lasagne: il riferimento è al caso Findus, poiché pochi mesi prima l’Autorità Britannica della Sicurezza Alimentare aveva trovato dal 60% al 100% di carne di cavallo non dichiarata nelle sue lasagne congelate. Così Cenerentola morta che fuoriesce dalla sua carrozza paparazzata rimanda alla tragedia di Lady D; un’altra principessa Disney, Ariel, è posta all’ingresso sfigurata, come se stesse subendo un’interferenza video, davanti a un castello delle favole diroccato e malandato su uno stagno fangoso, dove è affondato anche un furgone della polizia trasformato in un improbabile scivolo acquatico per bambini. Le sorridenti paperelle galleggianti da catturare per avere punti che permettono di avere mirabolanti regali sono in realtà imbrattate di petrolio, vittime delle tante stragi ecologiche degli ultimi anni e l’orca simbolo di Seaworld è costretta a saltare in un cerchio troppo stretto, come troppo stretta è la vasca in cui vive quotidianamente.
Con Dismaland, Banksy ha rivolto la sua attenzione alla crisi dei migranti in varie installazioni; come atto di solidarietà concreta Banksy e gli artisti che hanno aderito al progetto Dismaland hanno attraversato in senso inverso il Canale della Manica, portando con loro tutte le strutture smantellate del Bemusement Park e riutilizzato i materiali per creare strutture più solide e accoglienti. L’iniziativa è stata chiamata Dismal Aid. La vera ironia, che Banksy non manca di sottolineare, è che quelle stesse strutture che, a poche decine di chilometri di distanza, sono state in grado di generare milioni di euro, ora servono come rifugio per i migranti. Con il pagamento di un biglietto per un parco divertimenti, in realtà, è stata pagata l’accoglienza di un migrante.